“La Parola” n.1

La Parola

Strumento di comunicazione della comunità giovanile San Barnaba

Nella salita abbiamo sempre la necessità di un aiuto amico. L’aiuto fraterno della preghiera ci porti gli uni gli altri verso il Signore, Tanti saluti a tutti i giovani della Parrocchia nel Signore
21 – 8 – 80 Arnaldo Ribeiro

Quest’ anno a Campertogno noi del gruppo: Giovani abbiamo ricevuto una visita abbastanza insolita ed importante: è venuto tra noi il Vescovo di Belo Horizzonte, la prima città del Brasile visitata dal Papa. Si trovava a Campertogno per il capitolo delle suore che sono anche nella sua, Diocesi; ci si è offerta così l’occasione per uno scambio di esperienze. Gli abbiamo parlato dei gruppi della nostra comunità giovanile ed abbiamo ascoltato cose interessanti sulla vita dei giovani brasiliani, su quel popolo ed anche tanti altri particolari riguardanti la visita del Papa nel loro paese. Ci siamo resi conto così dell’importanza della comunicazione delle esperienze, Egli si è ricordato di noi e ci ha scritto questa cartolina con una. frase il cui contenuto cercheremo di mettere in pratica; essa ci permetterà di pensarlo sempre e ricordarlo come un amico.

UN NUOVO STRUMENTO DI COMUNIONE

Siamo al primo passo di una nuova esperienza: il giornale strumento di comunicazione della comunità giovanile. Con questo passo si apre ‘n cammino ricco di speranze e di desideri fra i quali il primo e più importante è quello di poter comunicare, o meglio di far comunione mediante la parola. Alla parola è legata in grandissima parte la possibilità dì conoscere gli uomini e di farci conoscere, essa è il mezzo col quale si esprime la nostra Verità e quello attraverso cui la Verità si fa presente. Leggi il seguito di questo post »

FotoRicordo IN/OUT

Ho grattato il fondo del mio archivio: più di questo non riesco a fare.

Non me ne vogliano coloro che appaiono nelle foto, son passati quasi 20 anni. Se a qualcuno dispiace me lo faccia sapere che provvedo.

La Stufa a legna.

Ovviamente la rete del gas non arrivava alle baite e pertanto si cucinava esclusivamente a legna.  C’erano comunque fornelli a gas per le emergenze, ma le bobmole veniva portate su “a braccia” ed in più persone … La Stufa ed il focolare venivano accesi ogna mattina  prestissimo e restavo accesi fino a sera inoltrata, o meglio si spegnevano da sole. Questa Stufa iniziava la giornata preparanto latte, the e un’enorme caffettiera di caffè, e la concludeva a tarda sera dopo aver fatto bollire il latte recuperato da “Ezio” (se non ricordo male) e Silda: i pastori.

Esprimeva comunque il suo meglio durante i giorni di permanenza del gruppo “uomini adulti” sotto la guida della sapienti mani di Pinuccio Sforza.

Ogni anno al termine della stagione era necessario smontare tutto: il tendone, il lavatoio, il lavatoio del ruscello, il gabinetto, il focolare, l’impianto idraulico, lo scarico della stufa e la stufa stessa, un grande lavoro che spesso veniva “profumatamente” riconosciuto. Purtroppo ho la maledetta abitudine di non mettere le date sulle foto, ma quest’annata probabilmente molti la ricorderanno nel gruppo uomini.

Ovviamente per quanto faticoso fosse portare il cibo dal paese alle baite, tutto a spalla nello zaino, il mangiare non è mai mancato: semplice, buono ed abbondante. Stufa e focolare lavoravano inonterrottamente da mattina a sera riuscendo persino a sfamare quasi un centinaio di persone. Se non ricordo male un anno siamo arrivati con un gruppo  a preparare 90 coperti.

Il “Cesso”

Giustamente tutto quello che entra prima o poi esce e quindi non va trascurato il secondo elemento essenziale per la buona riuscita del campo scuola: il cesso. Infaticabile lavoratore, coadiuato dalla capiente biologica, soddisfava quotidianamente un innumerevole quantità di desideri di “intimità” senza mai perdere un colpo.

Quindi nel suo più intimo particolare, scrupolosamente ogni anno, visto il notevole carico di lavoro passato e quello che avrebbe dovuto affrontare, veniva testato in ogni sua funzionalità

(Purtroppo non ricordo il nome del “collaudatore” ma mi sembra di ricordare fosse il padre di una mia coetanea).

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